Sono tutte pericolose le zecche?

No, quella più rischiosa per l’uomo è la zecca dei boschi (ixodes ricinus) che con la sua puntura può trasmettere alcune malattie infettive.

Le Zecche fanno parte della famiglia delle aracnidi, simili quindi agli acari.

Lunghe da pochi millimetri a oltre due centimetri, si distinguono in due famiglie:

Argasidae (zecche molli) parassiti degli uccelli ma possono attaccare anche i mammiferi.

Ixodidae (zecche dure) specifiche dei mammiferi.



MALATTIE TRASMESSE DA ZECCHE (Morbo di Lyme e TBE)

Le zecche nel morbo di Lyme

  • Le zecche si infettano mordendo e nutrendosi del sangue di un animale che ha la malattia di Lyme, come:
    • Topi
    • Uccelli
    • Altri piccoli animali
  • Una volta infettata con la Borrelia la zecca rimane malata per tutta la sua vita.

Le zecche trasmettono il battere (Borrelia) ad altri animali, che rimangono portatori ma non malati, possono poi trasmettere il battere a uomini e piccoli animali domestici, trasmettendo  loro la malattia.

Dove si trovano le zecche?

  • Piante
  • Erba
  • Arbusti
  • Mucchi di foglie e boscaglia

Come possiamo venire morsi dalle zecche?

  • Le zecche non volano né saltano
  • Si attaccano alle persone (o ai vestiti) quando questi camminano attraverso una zona erbosa o boschiva
  • Sulla cute cammina lentamente fino a raggiungere un punto dove potersi nutrire

Di solito, una zecca deve mordere e rimanere attaccata alla cute per almeno 24 ore prima di trasmettere il morbo di Lyme

E’ dunque importante rimuoverla prima possibile…

EPIDEMIOLOGIA

  • Causata dalla spirocheta Borrelia Burgdoferi
  • Trasmissione tramite zecche Ixodes ricinus
  • Periodo : primavera, estate, inizio autunno
  • Zone endemiche in Italia: nord Est
  • Serbatoio: roditori (topi, scoiattoli, toporagno, etc). Cervi, caprioli pecore come animali portatori
  • Incidenza: 300 casi per 100.000 abitanti
  • Bambini tra i soggetti a maggior rischio, secondo i dati di picco bimodale, tra 5 – 9 e 45 – 59 anni
  • Altri fattori di rischio:
    • Animali domestici
    • Attività all’aria aperta

Quali i segni del Morbo di Lyme?

  • Eritema migrante, a coccarda o occhio di bue
  • Muscoli indolenziti
  • Stanchezza
  • Articolazioni gonfie
  • In alcuni casi gonfiore impressionante

Stadi clinici

  • Precoce localizzato: eritema migrante (EM) +/- segni sistemici. Entro un mese dal morso
  • Precoce disseminato: EM multiplo e/o sintomi neurologici e/o sintomi cardiaci. Da settimane a mesi dopo l’infezione primaria
  • Tardivo: artrite intermittente o persistente che coinvolge una o più grandi articolazioni (specie ginocchia) e/o sintomi neurologici. Da mesi a pochi anni dopo l’infezione primaria

ERITEMA MIGRANTE

  • Eritema migrante manifestazione principale, riscontrabile nel 89% dei casi di Lyme: chiazza eritematosa “a coccarda” con centro arrossato, alone più chiaro e nuovo eritema con bordi rilevati. A volte lesione completamente rossa.
  • Si sviluppa nel sito del morso dopo 3 – 30 gg (in genere 7 – 14)
  • Se non trattato, entro una settimana si espande fino a formare una lesione anulare tra i 5 e i 70 cm (media 15) che poi scompare spontaneamente entro un mese.
  • Può essere pruriginoso ma mai doloroso.
  • Spesso si accompagna a febbre (24%), stanchezza (58%), mal di testa (42%), dolori al collo (26%), dolori articolari (33%), dolori muscolari (16%)

MANIFESTAZIONI SECONDARIE

  • Paralisi del VII nervo cranico:
    • Lyme come causa principale in zone endemiche
    • SOLO terapia antibiotica per 14 gg
    • Risoluzione completa nella quasi totalità dei casi
  • Meningite
    • 1 – 2 % dei casi di Lyme
    • Terapia antibiotica per via endovenosa per 14 gg
    • Risoluzione completa
  • Cardite
    • 4 – 10% di tutti i casi di Lyme; dati pediatrici: 0.5%
    • Terapia per 3 – 4 settimane

Manifestazioni tardive

  • Da settimane a mesi dopo l’infezione primaria, se questa non viene correttamente trattata
  • Artrite come manifestazione principale:
    • 50 – 60% dei pazienti non trattati
    • Bambini maggiormente colpiti degli adulti
    • Nei bambini a volte è l’unica manifestazione sintomatica
    • Coinvolti grandi articolazioni: cingolo scapolare e pelvico, gomiti, ginocchia, caviglie
    • 4 settimane di terapia antibiotica per bocca
  • Malattia di Lyme cronica: non esiste alcuna evidenza scientifica seria che questa entità esista sia in adulti che bambini

PREVENZIONE

  • Evitare ambienti con zecche infette
  • Abiti lunghi
  • Repellenti cutanei
  • Rimuovere in fretta le zecche, afferrandole con una pinzetta e ruotando in senso antiorario. Non utilizzare liquidi per tentare di soffocare le zecche
  • Non indicata la profilassi antibiotica post – esposizione
  • vaccinazione assente

TICK-BORNE ENCEPHALITIS (TBE)

  • Tre virus appartenenti al genere Flavivirus
    • Sottotipo dell’est (o Russo)
    • Sottotipo Siberiano (anche detto virus Vasilchenko)
    • Sottotipo Europeo
  • Vettore: zecca del genere Ixodes
  • Trasmissione: in primavera ed estate nelle zone temperate e anche in autunno nell’area del Mediterraneo
  • La trasmissione avviene entro pochi minuti dal morso, per cui la rimozione precoce non previene l’infezione
  • Saltuarie infezioni da ingestione di latte infetto non pastorizzato (pecore e capre)

EPIDEMIOLOGIA

  • In Europa incremento del 400% nelle ultime decadi
  • Problema emergente in Germania, Polonia e Russia
  • Endemica con andamento stagionale
  • Patologia rara in età prescolare

CLINICA

  • Morso di zecca riportato solo nel 50% dei casi
  • La febbre ha un andamento spesso bifasico (inizia, dura 2 – 4 giorni e ritorna dopo circa 8 giorni). I sintomi nella prima fase sono aspecifici, come in un’influenza
  • Sintomi nella seconda fase a carico del sistema nervoso centale: cefalea importante, febbre, rigidità al collo, paralisi transitoria di arti, spalle e più raramente muscoli respiratori
  • Diversi pazienti presentano sequele permanenti (fino al 46%). In Europa mortalità del 1 -3 %

DIAGNOSI

  • Sierologia
  • Dimostrazione diretta del virus su sangue, liquor, tessuti
  • EEG aspecifico
  • Anomalie RMN solo nel 18% dei casi

TERAPIA e PROGNOSI

  • Nessun trattamento specifico ma lungo ricovero, spesso fino a 3 settimane ma a volte anche mesi
  • La TBE è più severa più il paziente è anziano
  • Alcuni autori suggeriscono di iniziare antibiotici ed antivirali fino alla diagnosi
  • Casi aneddotici di somministrazione di anticorpi specifici; nessun beneficio reale
  • Esiti peggiori nella variante siberiana; mortalità 5 – 20% rispetto al 0 – 4% della variante europea

PREVENZIONE TBE

  • Profilassi attiva: la vaccinazione
  • Prevenzione ambientale

VACCINAZIONE TBE

Tra il 2006 e il 2018 sono stati registrati circa 266 casi di TBE contratta da soggetti residenti in Veneto, di cui due terzi della Provincia di Belluno. Pertanto si intende disporre la gratuità della vaccinazione anti-encefalite da zecche (TBE), su richiesta, per tutte le persone residenti nell’Azienda ULSS 1 Dolomiti (Provincia di Belluno).
Inoltre, in tutto il territorio regionale, la vaccinazione è offerta gratuitamente ai soggetti appartenenti ad alcune categorie a rischio, quali volontari del soccorso alpino e volontari della protezione civile.
La vaccinazione anti-encefalite da zecche (TBE) verrà resa disponibile ad un prezzo agevolato, di euro 25,00 a dose, per i residenti nelle zone a moderata e bassa endemia delle altre ULSS del Veneto.
Per le categorie a rischio occupazionale, nelle zone a moderata e bassa endemia, il vaccino offerto ad un prezzo agevolato, di euro 25,00 a dose, sarà a carico del datore di lavoro. Per saperne di più visita il sito della Regione Veneto.

Come prevenire le malattie trasmesse dalle zecche

  • Camminare su sentieri battuti, preferibilmente al centro, evitando le zone ricche di cespugli e di sottobosco
  • Non sedersi direttamente sull’erba e non appoggiare zaini o altro materiale
  • Utilizzare prodotti repellenti per gli insetti, moderatamente efficaci quelli a base di DEET o permetrina, sia sulle parti scoperte che sugli abiti. Ripetere l’applicazione periodicamente seguendo le istruzioni della confezione.

Al ritorno da zone infestate

  • Lavare i vestiti in lavatrice alla temperatura più alta possibile
  • Procedere a un controllo della superficie corporea con l’aiuto di un’altra persona, per le zone difficilmente visibili, compreso il cuoio capelluto
  • Effettuare lavaggi accurati (doccia o bagno) dopo ogni uscita

Come rimuovere la zecca

Per asportarla bisogna utilizzare delle pinzette apposite, afferrando la zecca vicino alla pelle, ruotando in senso antiorario e assicurarsi che la testa ed il rostro siano stati tolti

Cosa non fare

  • Staccare bruscamente la zecca con le mani
  • Schiacciare la zecca con le unghie
  • Usare sostanze per staccarla (olio, benzina, petrolio….)

Usare aghi arroventati, o bruciare la zecca prima dell’estrazione.


ALCUNE PINZETTE  E REPELLENTI PER ZECCHE CHE CONSIGLIAMO